Guida poco che devi bere

GUIDA POCO CHE DEVI BERE

Consapevole di aver trascorso anni di bevute colossali – cantati e celebrati anche nei suoi libri – Mauro Corona cambia passo: si guarda indietro con lucidità e con l’atteggiamento critico di chi sa che nella vita gli è andata bene. Mauro Corona sente che è arrivato il momento di mettere in guardia i giovani perché non prendano con leggerezza, e tantomeno con esaltazione, l’alcol, nemico subdolo e accattivante. L’autore non si considera un medico, né uno psicologo, né un “indicatore di vie con l’indice puntato”: è sempre lui, uno che ha fucilato la serenità della sua vita col vino aspro delle frasche ertane. E sa benissimo che raccomandare ai giovani di non bere è come pretendere che non piova, quindi tanto vale dare loro qualche dritta per “bere bene senza fracassarsi il naso”.

Richiamando i suggerimenti che lui, a sua volta, non ha mai ascoltato, rievocando le memorabili avventure tra i monti di Erto e la valle del Vajont, e le sbronze che hanno tagliato le gambe dei suoi compagni e le sue, Mauro Corona stila un elenco di consigli pratici, anzi, di veri e propri comandamenti. Tenendosi volutamente alla larga da falsi moralismi, solleva un problema importante e lo affronta con la sua consueta ironia, regalandoci un vademecum dedicato a tutti i bevitori, un augurio irriverente ma profondamente saggio:

«Bevete e divertitevi, ma non cancellate con l’alcol le vostre tracce».

Dal Libro:

Non saranno consigli per non bere, ma dritte per bere bene senza farsi male. O, almeno, farsi meno male possibile. L’esistenza di ognuno poi va come va, ma almeno ci abbiamo provato”.

“L’angoscia di riprendere il bicchiere mi sta appollaiata sulla spalla come un lugubre corvo. Dall’alcol non si esce, questa è l’unica verità e condanna. Carcere a vita, ergastolo del bevitore tappato sul fondo della bottiglia”.

“C’era un uomo che conoscevo bene e che molti di noi ricordano. Beveva solo amari da mattina a sera. Quando morì non aveva sessant’anni. Si vantava che, a lui, quella roba non faceva niente, poteva berne quanta ne voleva. Finì presto. Nessuno può battere l’alcol se non eliminandolo. Ma l’alcol ti fa credere che lo domini e non serve eliminarlo perché non ti fa niente. Così ragionò l’uomo degli amari. E morì”.

Pubblicazione

2013

Casa Editrice

Ed. Mondadori

Pagine

105

Note

Manuale a uso dei giovani per "imparare" a bere senza farsi male
Precedente
Successivo